Lastra con iscrizione funeraria di C. Iulius Longinus

Museo Civico di Rieti
Sezione Archeologica

L’iscrizione è posta da Iulius Longinus a sé stesso, alla moglie ed ai liberti; lettere eleganti capitali apicate, incise a solco triangolare con effetto di chiaroscuro; Q con coda allungata e curva, C e D ampie, P con occhiello aperto, O tonda; segni di interpunzione triangolari. Dis Manibus / C(aio) Iulio C(ai) f(ilio) /Longino / domo Voltinia / Philipp(i)s Macedo-/nia veteranus / leg(ionis) VIII Aug(ustae) deductus / ab divo Augusto /Vespasiano Quirin(a) / Reate, se vivo fecit /sibi et lu[l]iae C(ai) libert(ae) / Helpidi coniugi suae / et C(aio) Iulio C(ai) libert(o) Felici /et posterisque suis fec(it) / et C(aio) Iulio C(ai) l(iberto) Decembro / et Iuliae C(ai) I(ibertae) Veneriae / et C(aio) Iulio C(ai) l(iberto) Prosdoxo. Caio Giulio Longino, della tribù Voltinia, era originario della città di Filippi in Macedonia. Dopo aver militato nella Legio VIII Augusta fu dedotto a Reate da Vespasiano. L’iscrizione è posta successivamente alla morte di Vespasiano (79 d.C.), in quanto l’imperatore viene appellato come Divo. La moglie porta lo stesso nome del marito e potrebbe essere proprio una liberta di Longino.

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