Iscrizione con dedica ad Hercules Sanctus e iscrizione di reimpiego

Museo Civico di Rieti
Sezione Archeologica

Il frammento in calcare rinvenuto presso l’attuale Contigliano, in località Colle di Santo, in seguito conosciuta con il toponimo Colle d’Oro, faceva parte di un monumento circolare decorato. L’iscrizione è in metrica, per la precisione in esametri, e ricorda la dedica della decima parte dei guadagni di Lucius Munius ad una divinità appellata Sanctus. L’epigrafe è incisa su una base convessa, di cui rimane soltanto una parte: SANCTE / [DE] DECVMA VICTOR TIBEI LUCIVS MVNIVS DONVM / [MO]RIBVS ANTIQUEIS PRO VSVRA HOC DARE SESE / [VIS]VM ANIMO SVO PERFECIT TVA PACE ROGANS TE / [CO]GENDEI DISSOLVENDEI TV VT FACILIA FAXSEIS / [PER]FICIAS DECVMAM VT FACIAT VERE RATION[IS] / [PRO]QVE HOC ATQVE ALIEIS DONIS DES DIGNA MEREN[TI]. Il dio al quale Lucio Munio dedica la decima parte dei suoi guadagni è sicuramente Ercole, consuetudine per l’appunto riservata al dio, secondo il rituale del culto dell’Ara Maxima di Roma. Il blocco, noto dal Rinascimento (disegni di Pirro Ligorio), fu reimpiegato nel 1710. Sulla parte retrostante l’iscrizione antica, appositamente separata dal resto, fu incisa una iscrizione onoraria, per volontà del Gonfaloniere Nicola Severi, in onore del Governatore Ercole d’Aragona.

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