Frammento di rilievo con scena di venatio

Museo Civico di Rieti
Sezione Archeologica

Il rilievo, ritrovato nel 1863 presso Ponte Buida al XXXV miglio della via Salaria, faceva parte di un monumento funerario eretto per commemorare un personaggio a noi ignoto; probabilmente si trattava di un personaggio illustre che in vita aveva finanziato spettacoli gladiatori e cacce (venationes), come suo dovere nei confronti dei concittadini. Il frammento faceva parte di un fregio più complesso, di cui si conserva solo questo blocco che rappresenta tre armati, bestiarii o venatores, assaliti da belve: una pantera, un orso e un grande felino (tigre o leone?). A sinistra un venator, piegato a terra, sotto il peso della pantera che lo azzanna e lo tiene fermo con la zampa; a destra un bestiarus caduto a terra supino sotto il grande felino, mentre sullo sfondo si vede un orso con il muso puntato contro uno scudo rettangolare, dietro il quale si protegge un terzo armato. L’abbigliamento dei venatores, molto semplice, mostra: costituito da elmo a calotta emisferica e corta tesa circolare, subligaculum (perizoma), cinturone, ocreae (schinieri); si distinguono due diverse tipologie di scudo, ovale e rettangolare con spina centrale. Nel complesso la resa della scena è di fattura molto elevata, forse di officina urbana. A Trebula Mutuesca sono statu rinvenuti altri due rilievi relativi a gladiatori e il piccolo centro fu poi dotato anche di un anfiteatro.

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