Ara con dedica a Iuppiter, Minerva, Fortuna, Hercules

Museo Civico di Rieti
Sezione Archeologica

L’ara presenta tre facce lavorate di cui due anepigrafi tutte rifinite da cornice a gola rovescia e da listello. Il campo epigrafico è ribassato e il solco triangolare con il quale furono incise le lettere appare molto ridotto. L’iscrizione riporta la dedica alle divinità Giove, Minerva, Fortuna ed Ercole, da parte dei membri del Collegium Fabrum Tignariorum Reatinorum. Segno d’interpunzione a forma di ypsilon: Iovi O(ptimo) M(aximo) / Minervae / Fortunae / Herculi / Sacrum / C(ollegium) F(abrum) T(ignariorum) R(eatinorum). L’ara fu rinvenuta durante lo scavo delle fondamenta di Palazzo Vincenti-Mareri e recuperata dallo Schenardi. Fu poi donata al Comune dal Conte Giacinto Vincenti Mareri. Il luogo di rinvenimento, secondo alcuni studiosi, attesterebbe la presenza di un tempio sull’acropoli cittadina, dedicato a queste divinità. I fabri tignari sono i falegnami.

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